Una città in biblioteca.
I diritti sono di tutti, o sono solo privilegi.
In questi cinque anni abbiamo combattuto le disuguaglianze con gli strumenti dell’inclusione, mettendo al centro di ogni azione la persona, con i suoi bisogni e i suoi desideri, le sue fragilità e i suoi talenti.
Lo abbiamo fatto con politiche per tutte le famiglie; allargando i posti di accoglienza per profughi (da 36 a 86); costruendo una rete strutturata di servizi per le persone senza dimora che ci permette di lavorare programmando e investendo e non nell’emergenza.
Abbiamo aperto spazi di confronto e supporto per adolescenti e anziani, a maggior ragione dopo la pandemia, creato un centro contro le discriminazioni LGBTQIA+ e sottoscritto con tutte le istituzioni un protocollo di azioni contro la violenza.
Abbiamo aperto per la prima volta servizi di riduzione del danno e prevenzione del rischio sulle dipendenze.
Se cinque anni fa Padova era nota alle cronache per le fiaccolate xenofobe, oggi è modello di accoglienza, di innovazione sociale e di inclusione a livello nazionale.
Vogliamo proseguire sulla strada dell’innovazione nella difesa dei diritti che abbiamo tracciato in questi primi 5 anni, per essere sempre pronti ad affrontare una società in continua trasformazione.
Una sala stracolma di gente, interessata e vivacemente partecipe, ha ascoltato Antonella Agnoli descrivere quale biblioteca sia oggi necessario immaginare e progettare, uno spazio reale e vivo di condivisione e scambio culturale. Uno spazio da costruire nella convergenza di interessi dei cittadini, come singoli e come comunità, nel quale portare domande e interessi, cercando insieme risposte e soluzioni alle aspettative e ai bisogni di ognuno. Una biblioteca che non sia solo scaffali e libri a prestito, banconi e aree per la lettura e lo studio, individuale, silenzioso, asettico. Una vera piazza del sapere condiviso, Nota bibliografica: Qui il post sulla nostra pagina Facebook. Qui il post sulla nostra pagina Instagram. Qui il pdf scaricabile con spiegazioni e una breve storia della questione: E qui il pdf scaricabile dell’incontro con Antonella Agnoli presso la Casa di Quartiere (ex Marchesi): La Giunta regionale di destra si vanta di arrivare per prima a tagliare risorse alla scuola pubblica, seguendo pedissequamente le istruzioni dettate dal Governo nazionale sui dimensionamenti scolastici. Tradotto: riduzione delle dirigenze e delle segreterie amministrative per garantire un risparmio economico, nella sola Padova, di 300.000 euro. Nel concreto, dal prossimo anno scolastico spariranno due Istituti Comprensivi: il 4° IC Rosmini, all’Arcella e il 12° IC Don Bosco, a Paltana, Mandria e Voltabrusegana. Non chiudono plessi, sedi, scuole. Bambinə e ragazzə non dovranno cambiare sede. Qual è il problema, allora? Lo spezzatino delle scuole dimensionate, come lo hanno chiamato genitori e insegnanti che da giorni protestano contro questa scelta, toglie importanti risorse per la gestione di tutte le aree fondamentali per garantire equità e giustizia educative. Un Dirigente gestirà scuole più grandi; il personale docente che da tempo sviluppa progetti ancorati alle realtà territoriali locali le vedrà crescere in dimensione e numero di minori; un unico Direttore dei Servizi Generali di Segreteria (DSGA) gestirà più personale amministrativo e collaboratori; lə insegnanti che in ogni Istituto sono responsabili dei percorsi di inclusione per garantire a tuttə il diritto di apprendere in contesti sociali positivi, referenti dell’orientamento, del contrasto alla dispersione scolastica, subiranno un ridimensionamento numerico che si tradurrà nella riduzione della capacità di presa in carico delle situazioni di fragilità e di marginalità. Tutto questo succede all’Arcella, uno dei territori di Padova che più esprime ricchezza di differenze, che dimostra forti prospettive di crescita demografica e che richiede risposte educative importanti, in termini di quantità e qualità. A fronte dell’aumento dell’abbandono scolastico e delle fragilità dellə minori, come si può cantare vittoria per il taglio di 300.000 euro l’anno? Quanto pesano il benessere educativo e il futuro di bambinə e ragazzə a Padova? Quanto pesa garantire equità e giustizia educativa a tuttə e a ciascunə? [dal post di Marta Nalin] Sta succedendo quello che sapevamo. Poche sere fa, il 5 dicembre ’22, si è svolto il primo degli incontri sull’abitare a Padova, organizzati dal Gruppo di Lavoro Bilancio di Coalizione Civica, a Palazzo Moroni. Relatrici Carlotta Caciagli, dottoressa di ricerca in sociologia e scienza politica presso la Scuola Normale Superiore, esperta di politiche abitative e movimenti sociali, e Marta Nalin, capogruppo in consiglio comunale per CCP, ex-assessora. Moderatore dell’incontro Paolo Roberti. E’ stato il primo di una serie di incontri, nei quali si cercherà di introdurre una più ampia traversata delle questioni intorno all’abitare: gli affitti brevi (Airbnb), l’edilizia popolare e i suoi fallimenti, gli appartamenti sfitti e cosa può fare il Comune per incentivarne l’utilizzo, la sistematica esclusione dai contratti di affitto di chi viene percepito come diverso, l’aumento della popolazione universitaria e le carenti politiche della Regione Veneto nella fornitura di alloggi per studenti. L’obiettivo è costruire, insieme ad associazioni e sindacati (alcune già presenti al primo incontro), una proposta organica per un cambio radicale della qualità dell’abitare a Padova e renderlo, in ogni sua accezione, inclusivo. https://www.padovaoggi.it/attualita/mozione-casa-coalizione-civica-nalin-28-settembre-2022.html Attraverso una mozione presentata oggi 28 settembre in Consiglio Comunale sono state suggerite dai gruppi di maggioranza una serie di azioni per favorire le politiche abitative e fronteggiare il fenomeno dell’emergenza abitativa. Mozione approvata poi in serata senza il voto dell’opposizione (2 contrari – Mosco e Mazzarolli – e 7 assenti). Tra le azioni richieste, oltre alla riduzione Imu per locazioni a canone concordato e sostegni economici all’affitto per le persone in difficoltà economica, la costituzione di una Agenzia sociale per la casa per favorire la mobilità nel settore della locazione attraverso il reperimento di alloggi da destinare all’emergenza abitativa ed il ripristino della Consulta per le politiche abitative, con funzioni di osservatorio sul diritto all’abitare e di verifica dell’evoluzione della condizione abitativa a Padova. A portala in aula è stata la consigliera Marta Nalin, capogruppo di Coalizione Civica: «Il diritto all’abitare è fuori dall’agenda politica da decenni, mancano un pensiero e delle azioni a livello nazionale e regionale. Questa carenza ha l’effetto di acuire le disuguaglianze esistenti nella società. Nella crisi che stiamo vivendo la platea delle persone che faticano a trovare e tenere una casa si sta allargando sia nel numero sia nella composizione, coinvolgendo sempre più la popolazione studentesca, le famiglie giovani, le persone anziane sole. Per questo abbiamo scelto di scrivere una mozione che chieda all’amministrazione di mettere al centro della propria azione amministrativa le politiche dell’abitare, con un approccio che partendo dalle persone con le loro esigenze e la loro complessità coinvolga tutti i settori del Comune. Perché la casa non è solo muri e tetto ma è l’ambiente nel quale si vive e quindi i servizi, il trasporto, il verde, i luoghi di socialità e di cultura, il commercio e le strade. Con questa mozione invitiamo la Giunta a proseguire nella direzione intrapresa nella scorsa legislatura valorizzando il patrimonio di edilizia residenziale comunale, guidando la rete territoriale che funga da osservatorio sul diritto all’abitare, investendo risorse sicure nei servizi di accompagnamento all’abitare e nel fondo sostegno affitti con l’attivazione dell’agenzia per l’abitare quale soggetto a guida pubblica capace di mettere in pratica azioni concrete per garantire sul nostro territorio questo diritto». La mozione porta la firma anche dei consiglieri Chiara Gallani, Marco Concolato, Alessandro Tognon, Simone Pillitteri e Paolo Sacerdoti. Estratto dal post FB di Marta Nalin: Una città in biblioteca.
Una città in biblioteca.
ANTONELLA AGNOLI IMMAGINA LA BIBLIOTECA PER LA CITTA’.
ANTONELLA AGNOLI IMMAGINA LA BIBLIOTECA PER LA CITTA’.
Padova, Casa di Quartiere Arcella Ex Marchesi, 9 marzo 2024
sulla quale si affacciano e si esprimono mondi diversi capaci di convivere.
Da tempo Coalizione Civica Padova pensa alla realizzazione di una biblioteca così, in un quartiere come l’Arcella, dove la crescita demografica aumenta ancora, la popolazione accoglie molti stranieri, dove è vivace il confronto delle idee e delle aspettative e si dà spazio a molteplici iniziative culturali, sociali, artistiche. Una nuova biblioteca che faccia da
attivatore per ripensare le biblioteche del sistema, dalla Civica a quelle nei quartieri.
Antonella Agnoli, raccontando di molte biblioteche, in Italia e nel mondo – alcune riprogettate e gestite, altre visitate e studiate, altre ancora immaginate e realizzate – ci ha fatto comprendere quanto questi luoghi devono ritornare ad essere (anche) spazi quotidiani di prossimità, luoghi che permettono incontri casuali e vitali.
Gli spazi dell’ex Coni in quartiere, individuati dall’Amministrazione cittadina, possono sembrare ristretti per ospitare tutti i nostri sogni, ma sono spazi ideali per la biblioteca, che vanno difesi dai tentativi di farne vetrina anziché piazza, appunto. Spazi che, dice Agnoli, dovranno essere flessibili, plurivalenti, e fondersi collaborando con tutte le funzioni dell’edificio. Il bar-ristorante, la sala di quartiere, le stesse abitazioni, devono essere sentiti come parti interconnesse e dialoganti, con funzioni intercambiabili di un unico progetto con la biblioteca, prevalentemente presente nel primo piano, che si fa snodo e passaggio.
Antonella ha sottolineato quanto sia fondamentale che il progetto della nuova biblioteca preveda uno studio approfondito per l’allestimento, inteso come aree tematiche, gli arredi, le luci, capaci di accogliere diverse età e funzioni. Ma affinché la biblioteca sia organismo vivo, altrettanto essenziale è la presenza di personale competente ed empatico, capace di
ascoltare, di intercettare, di accompagnare; nella scelta e nella ricerca dei libri e di tutti gli altri media (ché non vogliamo solo libri in questa biblioteca) certo, ma più di tutto nell’accogliere domande, bisogni, desideri dei singoli che fanno poi la comunità.
Per realizzare questo progetto, è assolutamente necessaria la partecipazione attiva, fin da ora, della cittadinanza tutta, a partire dei bambini e dei ragazzi, passando per le famiglie, coinvolgendo tutte le figure che abitano e operano nel quartiere, per essere in grado di sottoporre a chi governa la nostra città una proposta che sia davvero il risultato di un processo partecipato, democratico e rispettoso di tutte le istanze.
C’è tanto ancora da fare, e tanto, ma ne vale la pena. C’è un po’ di tempo – il tempo del cantiere – ma non così tanto se pensiamo a tutto quel che è necessario pensare e realizzare, solo a scorrere le suggestioni e le riflessioni mosse dall’incontro con Antonella Agnoli. E serve muoversi subito perché l’amministrazione trovi le risorse finanziarie per
rendere reale e concreto il grande investimento della costruzione del nuovo edificio: noi vogliamo riempirlo di voci (e non solo quelle degli indici de libri), di senso, di possibilità, di spazi che respirano e vivono, tutti i giorni. Anche la sera, ci piacerebbe.
E serve, subito, un gruppo di lavoro forte, preparato, ampio e determinato. Serve una visione e serve un piano delle azioni. E con il nostro secondo appuntamento di questo percorso “La città in biblioteca” che sarà il flash mob del prossimo 13 aprile in Piazza Azzurri d’Italia, vi invitiamo a partecipare ad un primo esercizio di immaginazione per chiedere all’Amministrazione di condividere fin da ora le prossime decisioni operative con un comitato di esperti e cittadini.
Antonella Agnoli è una instancabile viaggiatrice tra persone e libri. Le sue mete sono i luoghi della conoscenza condivisa, in Italia e nel mondo. I suoi interlocutori sono coloro che li progettano, li amministrano, li frequentano. Il suo libro Le piazze del sapere (Laterza, 2009) ha cambiato il modo di pensare alle biblioteche e alle città. Con La casa di tutti (Laterza, 2023) ci accompagna in un affascinate viaggio, facendo tappa in moltissime delle biblioteche, attraverso significativi progetti di interazione tra sapere, lettura e cittadinanza. Da citare anche Caro sindaco parliamo di biblioteche (2011) e La biblioteca che vorrei (2014).UNA CITTÀ IN BIBLIOTECA
UNA CITTÀ IN BIBLIOTECA
Biblioteca Bambini Ragazzi flash mob
LA CASA DI TUTTI di Antonella Agnoli
QUANTO PESANO EQUITÀ E GIUSTIZIA EDUCATIVA A PADOVA (E IN ITALIA) ?
QUANTO PESANO EQUITÀ E GIUSTIZIA EDUCATIVA A PADOVA (E IN ITALIA) ?
Ma succede anche a Paltana, Mandria, Voltabrusegana, dove un presidio fisico di una dirigenza scolastica consapevole delle dinamiche demografiche ed educative locali è fondamentale per il sostegno alla crescita della comunità educante che stava sviluppandosi anche attraverso iniziative delle famiglie tra scuola e territorio.25 NOVEMBRE. GIORNATA INTERNAZIONALE PER L’ELIMINAZIONE DELLA VIOLENZA CONTRO LE DONNE
25 NOVEMBRE. GIORNATA INTERNAZIONALE PER L’ELIMINAZIONE DELLA VIOLENZA CONTRO LE DONNE
Qui l’evento Facebook con gli aggiornamenti in tempo reale.
L’ACCOGLIENZA NON È UN’EMERGENZA. VA AFFRONTATA CON SCELTE STRATEGICHE LUNGIMIRANTI.
L’ACCOGLIENZA NON È UN’EMERGENZA.
VA AFFRONTATA CON SCELTE STRATEGICHE LUNGIMIRANTI.
NIENT’ALTRO CHE RETORICA POPULISTA SULLA PELLE DELLE NOSTRE FIGLIE E DEI NOSTRI FIGLI
NIENT’ALTRO CHE RETORICA POPULISTA SULLA PELLE DELLE NOSTRE FIGLIE E DEI NOSTRI FIGLI
Già l’Italia non stava tra i primi posti, ora abbiamo messo la retromarcia.
Ogni giorno facciamo un passo indietro.
L’abbiamo visto con la guerra alle persone più povere, attraverso il taglio al reddito di cittadinanza, con la volontà di aumentare il precariato, prima allargando il campo di applicazione dei voucher e poi con la volontà dichiarata di tornare al jobs act di Renzi, sostanzialmente facendo tabula rasa del Decreto Dignità. E ancora la tragedia di Cutro, la scuola del merito, il silenzio sull’antifascismo. Oggi sono sotto grave attacco i diritti civili.
Sono gravi le dichiarazioni di esponenti della maggioranza di Governo in materia di riconoscimento dei figli delle coppie omogenitoriali. C’è chi accusa i genitori di “spacciare” per loro il figlio che chiedono di riconoscere, c’è chi ancora parla di disumanità e di contrarietà alla natura, di trafficanti di clandestini e di bambini, chi addirittura ritiene la maternità surrogata un fatto più grave del reato di pedofilia.
È grave che la Commissione Politiche dell’Unione europea del Senato abbia approvato una risoluzione contraria alla proposta di Regolamento europeo per l’adozione di un certificato europeo di filiazione, privando dei diritti fondamentali 2 milioni di bambine e bambini europei.
È grave che il Ministro degli interni abbia ordinato ai prefetti di vietare ai Comuni il riconoscimento di figlie e figli delle coppie omogenitoriali, a Padova 32 dal 2017 ad oggi.E poi c’è un’altra Italia, quella delle persone.
E delle amministrazioni comunali, che, invece, cercano di stare al passo con la realtà di fronte all’inerzia o all’arretramento del legislatore nazionale. Perché hanno la responsabilità di garantire i diritti di chi fa parte della comunità cittadina, perché sanno guardare oltre confine verso le esperienze più innovative, e così rispondono con concretezza e fantasia ai bisogni e alle istanze di chi abita il territorio comunale.
Anche il Comune di Padova, come si è fatto negli scorsi anni anche grazie a Coalizione Civica per Padova, sceglie di resistere all’arretramento e rilancia per costruire una società più giusta contro parole e azioni sbagliate. Non ci lasceremo intimidire.
MA QUANDO TORNO A PADOVA… TROVERÒ CASA?
MA QUANDO TORNO A PADOVA… TROVERÒ CASA?
Qui il link alla videoregistrazione dell’incontro: https://fb.watch/heKXlV1vHm/
MOZIONE IN CONSIGLIO SULL’EMERGENZA ABITATIVA IN CITTÀ
MOZIONE IN CONSIGLIO SULL’EMERGENZA ABITATIVA IN CITTÀ
Estratto da PadovaOggi
I firmatari
MARTA NALIN SUI GRAVI FATTI DI PIAZZETTA GASPAROTTO
Marta Nalin sui gravi fatti di Piazzetta Gasparotto: “Dobbiamo presidiare e proteggere i diritti di ogni persona presente sul nostro territorio.”
Condividiamo le parole della nostra consigliera Marta Nalin.