Quartieri

UNA CITTA’ IN BIBLIOTECA!

UNA CITTA’ IN BIBLIOTECA!

Anche per Coalizione Civica LO SPAZIO GIUSTO è proprio l’ex Coni in piazza Azzurri d’Italia, dove abbiamo creato la biblioteca che sogniamo! Bambine, bambini, ragazzi, ragazze, adulti, persone di tutte le età e di diverse lingue hanno portato un pezzetto di sogno da condividere.

@Comune di Padova, non lasciarti sfuggire questa occasione, immagina e progetta con noi!
@Sergio Giordani
#lospaziogiusto
#unacittàinbiblioteca
#exconi

Alcune immagini del flash-mob svolto sabato 13 aprile ’24:

              

 

Il nuovo polo logistico Alì e il suo impatto ambientale e sociale: quali ricadute sul territorio?

Il nuovo polo logistico Alì e il suo impatto ambientale e sociale: quali ricadute sul territorio?

Incontro pubblico a Palazzo Moroni, sala Anziani, giovedì 18 APRILE ’24 ORE 20:30.

VI aspettiamo per discutere insieme
del progetto di Alì di costruire un nuovo
enorme polo logistico e dell’impatto
ambientale e sociale che questa
struttura avrà sul quartiere di
Granze e sulla città intera.

ANTONELLA AGNOLI IMMAGINA LA BIBLIOTECA PER LA CITTA’.

ANTONELLA AGNOLI IMMAGINA LA BIBLIOTECA PER LA CITTA’.

Padova, Casa di Quartiere Arcella Ex Marchesi, 9 marzo 2024

 

Una sala stracolma di gente, interessata e vivacemente partecipe, ha ascoltato Antonella Agnoli descrivere quale biblioteca sia oggi necessario immaginare e progettare, uno spazio reale e vivo di condivisione e scambio culturale. Uno spazio da costruire nella convergenza di interessi dei cittadini, come singoli e come comunità, nel quale portare domande e interessi, cercando insieme risposte e soluzioni alle aspettative e ai bisogni di ognuno. Una biblioteca che non sia solo scaffali e libri a prestito, banconi e aree per la lettura e lo studio, individuale, silenzioso, asettico. Una vera piazza del sapere condiviso,
sulla quale si affacciano e si esprimono mondi diversi capaci di convivere.
Da tempo Coalizione Civica Padova pensa alla realizzazione di una biblioteca così, in un quartiere come l’Arcella, dove la crescita demografica aumenta ancora, la popolazione accoglie molti stranieri, dove è vivace il confronto delle idee e delle aspettative e si dà spazio a molteplici iniziative culturali, sociali, artistiche. Una nuova biblioteca che faccia da
attivatore per ripensare le biblioteche del sistema, dalla Civica a quelle nei quartieri.
Antonella Agnoli, raccontando di molte biblioteche, in Italia e nel mondo – alcune riprogettate e gestite, altre visitate e studiate, altre ancora immaginate e realizzate – ci ha fatto comprendere quanto questi luoghi devono ritornare ad essere (anche) spazi quotidiani di prossimità, luoghi che permettono incontri casuali e vitali.
Gli spazi dell’ex Coni in quartiere, individuati dall’Amministrazione cittadina, possono sembrare ristretti per ospitare tutti i nostri sogni, ma sono spazi ideali per la biblioteca, che vanno difesi dai tentativi di farne vetrina anziché piazza, appunto. Spazi che, dice Agnoli, dovranno essere flessibili, plurivalenti, e fondersi collaborando con tutte le funzioni dell’edificio. Il bar-ristorante, la sala di quartiere, le stesse abitazioni, devono essere sentiti come parti interconnesse e dialoganti, con funzioni intercambiabili di un unico progetto con la biblioteca, prevalentemente presente nel primo piano, che si fa snodo e passaggio.
Antonella ha sottolineato quanto sia fondamentale che il progetto della nuova biblioteca preveda uno studio approfondito per l’allestimento, inteso come aree tematiche, gli arredi, le luci, capaci di accogliere diverse età e funzioni. Ma affinché la biblioteca sia organismo vivo, altrettanto essenziale è la presenza di personale competente ed empatico, capace di
ascoltare, di intercettare, di accompagnare; nella scelta e nella ricerca dei libri e di tutti gli altri media (ché non vogliamo solo libri in questa biblioteca) certo, ma più di tutto nell’accogliere domande, bisogni, desideri dei singoli che fanno poi la comunità.
Per realizzare questo progetto, è assolutamente necessaria la partecipazione attiva, fin da ora, della cittadinanza tutta, a partire dei bambini e dei ragazzi, passando per le famiglie, coinvolgendo tutte le figure che abitano e operano nel quartiere, per essere in grado di sottoporre a chi governa la nostra città una proposta che sia davvero il risultato di un processo partecipato, democratico e rispettoso di tutte le istanze.
C’è tanto ancora da fare, e tanto, ma ne vale la pena. C’è un po’ di tempo – il tempo del cantiere – ma non così tanto se pensiamo a tutto quel che è necessario pensare e realizzare, solo a scorrere le suggestioni e le riflessioni mosse dall’incontro con Antonella Agnoli. E serve muoversi subito perché l’amministrazione trovi le risorse finanziarie per
rendere reale e concreto il grande investimento della costruzione del nuovo edificio: noi vogliamo riempirlo di voci (e non solo quelle degli indici de libri), di senso, di possibilità, di spazi che respirano e vivono, tutti i giorni. Anche la sera, ci piacerebbe.
E serve, subito, un gruppo di lavoro forte, preparato, ampio e determinato. Serve una visione e serve un piano delle azioni. E con il nostro secondo appuntamento di questo percorso “La città in biblioteca” che sarà il flash mob del prossimo 13 aprile in Piazza Azzurri d’Italia, vi invitiamo a partecipare ad un primo esercizio di immaginazione per chiedere all’Amministrazione di condividere fin da ora le prossime decisioni operative con un comitato di esperti e cittadini.

 

Nota bibliografica:
Antonella Agnoli è una instancabile viaggiatrice tra persone e libri. Le sue mete sono i luoghi della conoscenza condivisa, in Italia e nel mondo. I suoi interlocutori sono coloro che li progettano, li amministrano, li frequentano. Il suo libro Le piazze del sapere (Laterza, 2009) ha cambiato il modo di pensare alle biblioteche e alle città. Con La casa di tutti (Laterza, 2023) ci accompagna in un affascinate viaggio, facendo tappa in moltissime delle biblioteche, attraverso significativi progetti di interazione tra sapere, lettura e cittadinanza. Da citare anche Caro sindaco parliamo di biblioteche (2011) e La biblioteca che vorrei (2014).

 

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UNA CITTÀ IN BIBLIOTECA

UNA CITTÀ IN BIBLIOTECA

 

 

Qui il pdf scaricabile con spiegazioni e una breve storia della questione:

Biblioteca Bambini Ragazzi flash mob

 

E qui il pdf scaricabile dell’incontro con Antonella Agnoli presso la Casa di Quartiere (ex Marchesi):

LA CASA DI TUTTI di Antonella Agnoli

 

 

                                  

 

LE STRADE A 30 ALL’ORA SALVANO VITE. LE VOGLIAMO ANCHE A PADOVA

LE STRADE A 30 ALL’ORA SALVANO VITE. LE VOGLIAMO ANCHE A PADOVA

 

Impazza la polemica sulla trasformazione del centro storico di Bologna in zona con limite di velocità a trenta all’ora. Ma, contrariamente a quanto afferma Salvini, gli studi confermano che passsando da 50 a 30 km/h di limite massimo la velocità media dei veicoli non diminuisce.

In città, che piaccia o meno, le auto – tra fermate agli stop, traffico e precedenze – viaggiano in media molto al di sotto dei 30 km/h anche dove il limite è a 50: abbassare il limite, quindi, non ha alcuna conseguenza negativa sulla fluidità del traffico.

Le conseguenze invece ci sono, eccome, sulla sicurezza: con il limite a 30 all’ora gli incidenti hanno esiti meno gravi e diminuisce moltissimo il rischio di incidenti mortali. Inoltre, evitando le accelerazioni necessarie per raggiungere i 50 km/h, si abbatte anche il consumo di carburante e di conseguenza lo smog, e si migliora la qualità dell’aria.

Per questo a Padova già la precedente amministrazione ha istituito il limite dei 30 all’ora in diverse vie di quartiere. Ed ora, come ha dichiarato l’assessore Andrea Ragona, le strade a 30 all’ora diventeranno molte di più, a tutela soprattutto di utenti della strada più deboli: persone che vanno a piedi e in bicicletta, bambinə e persone anziane e con mobilità ridotta.

In prospettiva sarebbe utile istituire il limite di 30 km/h, più che in singole vie, in zone dei quartieri (ovviamente senza interessare le vie di scorrimento). È questa la vera sicurezza: garantire il diritto di tuttə di spostarsi, tutelando la vita di tuttə.

 

QUANTO PESANO EQUITÀ E GIUSTIZIA EDUCATIVA A PADOVA (E IN ITALIA) ?

QUANTO PESANO EQUITÀ E GIUSTIZIA EDUCATIVA A PADOVA (E IN ITALIA) ?

 

La Giunta regionale di destra si vanta di arrivare per prima a tagliare risorse alla scuola pubblica, seguendo pedissequamente le istruzioni dettate dal Governo nazionale sui dimensionamenti scolastici. Tradotto: riduzione delle dirigenze e delle segreterie amministrative per garantire un risparmio economico, nella sola Padova, di 300.000 euro.

Nel concreto, dal prossimo anno scolastico spariranno due Istituti Comprensivi: il 4° IC Rosmini, all’Arcella e il 12° IC Don Bosco, a Paltana, Mandria e Voltabrusegana. Non chiudono plessi, sedi, scuole. Bambinə e ragazzə non dovranno cambiare sede.

Qual è il problema, allora? Lo spezzatino delle scuole dimensionate, come lo hanno chiamato genitori e insegnanti che da giorni protestano contro questa scelta, toglie importanti risorse per la gestione di tutte le aree fondamentali per garantire equità e giustizia educative. Un Dirigente gestirà scuole più grandi; il personale docente che da tempo sviluppa progetti ancorati alle realtà territoriali locali le vedrà crescere in dimensione e numero di minori; un unico Direttore dei Servizi Generali di Segreteria (DSGA) gestirà più personale amministrativo e collaboratori; lə insegnanti che in ogni Istituto sono responsabili dei percorsi di inclusione per garantire a tuttə il diritto di apprendere in contesti sociali positivi, referenti dell’orientamento, del contrasto alla dispersione scolastica, subiranno un ridimensionamento numerico che si tradurrà nella riduzione della capacità di presa in carico delle situazioni di fragilità e di marginalità.

Tutto questo succede all’Arcella, uno dei territori di Padova che più esprime ricchezza di differenze, che dimostra forti prospettive di crescita demografica e che richiede risposte educative importanti, in termini di quantità e qualità.
Ma succede anche a Paltana, Mandria, Voltabrusegana, dove un presidio fisico di una dirigenza scolastica consapevole delle dinamiche demografiche ed educative locali è fondamentale per il sostegno alla crescita della comunità educante che stava sviluppandosi anche attraverso iniziative delle famiglie tra scuola e territorio.

A fronte dell’aumento dell’abbandono scolastico e delle fragilità dellə minori, come si può cantare vittoria per il taglio di 300.000 euro l’anno? Quanto pesano il benessere educativo e il futuro di bambinə e ragazzə a Padova? Quanto pesa garantire equità e giustizia educativa a tuttə e a ciascunə?

 

 

Manifestazione del 5 novembre a Granze contro il progetto dell’Hub Alì

Manifestazione del 5 novembre a Granze contro il progetto dell’Hub Alì

Coalizione Civica per Padova aderisce alla manifestazione di domenica 5 novembre a Granze di Camin contro il progetto dell’hub logistico di Alì, organizzata dal Comitato dei cittadini e dal circolo Wigwam.
Il consumo di suolo nel nostro paese ha raggiunto livelli insostenibili come certificato anche dal Rapporto annuale ISPRA da poco presentato; maglia nera in particolare per la Regione del Veneto, seconda per consumo di suolo, con il comune di Padova che ha metà della sua superficie cementificata. Camin e Granze rischiano di essere accerchiate dal cemento, con una ancora maggiore esposizione all’inquinamento urbano e al surriscaldamento.
Coalizione Civica per Padova si oppone ad un ulteriore consumo di suolo pari, a due volte l’area dell’intero Prato della Valle, e chiede invece che si vada verso l’obiettivo di consumo di suolo zero, puntando sulla rigenerazione urbana e la riqualificazione di aree esistenti.
Per questo chiediamo a tuttə di esserci, con noi e con i comitati, domenica 5 novembre in Piazzetta Beffagna a Granze di Camin alle 10.30 per difendere le nostre aree verdi dal cemento!
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