Beni Comuni

Partecipazione e Beni Comuni

Negli ultimi cinque anni, abbiamo cominciato a portare la partecipazione dal basso, il protagonismo civico e la riappropriazione della città e dei suoi beni comuni come metodo di lavoro soprattutto nelle pratiche di amministrazione della città; è una strada faticosa, ma che vogliamo continuare a percorrere, per allargare gli spazi.
Abbiamo costruito e portato all’approvazione il Regolamento dei Beni Comuni, il primo in Italia che riconosce in un unico strumento tanto i Patti di Collaborazione quanto gli Usi Civici.
Stanno nascendo le prime due Case di Quartiere padovane, negli spazi dell’Ex Marchesi all’Arcella e di Casa Leonardo a Brusegana, costruite seguendo la strada della scelta partecipata per la loro vocazione d’uso e il regolamento di gestione.
In questi anni si è finalmente costruito un Ufficio Diritti e Partecipazione, ancorato al Gabinetto del Sindaco e con questa Amministrazione è stato ricreato – nei limiti troppo stretti della legge – un ente di prossimità, le Consulte di Quartiere, che da due anni gestiscono un embrione di bilancio partecipativo.
C’è ancora molto lavoro da fare in questo senso e in prospettiva, lavoriamo perché la pratica della partecipazione non debba essere decisa in ogni singola occasione in cui si intraprende un percorso progettuale, ma diventi una pratica diffusa e strutturata, che i cittadini possano riconoscere e sentire propria con risultati misurabili.

UNA CITTA’ IN BIBLIOTECA!

UNA CITTA’ IN BIBLIOTECA!

Anche per Coalizione Civica LO SPAZIO GIUSTO è proprio l’ex Coni in piazza Azzurri d’Italia, dove abbiamo creato la biblioteca che sogniamo! Bambine, bambini, ragazzi, ragazze, adulti, persone di tutte le età e di diverse lingue hanno portato un pezzetto di sogno da condividere.

@Comune di Padova, non lasciarti sfuggire questa occasione, immagina e progetta con noi!
@Sergio Giordani
#lospaziogiusto
#unacittàinbiblioteca
#exconi

Alcune immagini del flash-mob svolto sabato 13 aprile ’24:

              

 

ANTONELLA AGNOLI IMMAGINA LA BIBLIOTECA PER LA CITTA’.

ANTONELLA AGNOLI IMMAGINA LA BIBLIOTECA PER LA CITTA’.

Padova, Casa di Quartiere Arcella Ex Marchesi, 9 marzo 2024

 

Una sala stracolma di gente, interessata e vivacemente partecipe, ha ascoltato Antonella Agnoli descrivere quale biblioteca sia oggi necessario immaginare e progettare, uno spazio reale e vivo di condivisione e scambio culturale. Uno spazio da costruire nella convergenza di interessi dei cittadini, come singoli e come comunità, nel quale portare domande e interessi, cercando insieme risposte e soluzioni alle aspettative e ai bisogni di ognuno. Una biblioteca che non sia solo scaffali e libri a prestito, banconi e aree per la lettura e lo studio, individuale, silenzioso, asettico. Una vera piazza del sapere condiviso,
sulla quale si affacciano e si esprimono mondi diversi capaci di convivere.
Da tempo Coalizione Civica Padova pensa alla realizzazione di una biblioteca così, in un quartiere come l’Arcella, dove la crescita demografica aumenta ancora, la popolazione accoglie molti stranieri, dove è vivace il confronto delle idee e delle aspettative e si dà spazio a molteplici iniziative culturali, sociali, artistiche. Una nuova biblioteca che faccia da
attivatore per ripensare le biblioteche del sistema, dalla Civica a quelle nei quartieri.
Antonella Agnoli, raccontando di molte biblioteche, in Italia e nel mondo – alcune riprogettate e gestite, altre visitate e studiate, altre ancora immaginate e realizzate – ci ha fatto comprendere quanto questi luoghi devono ritornare ad essere (anche) spazi quotidiani di prossimità, luoghi che permettono incontri casuali e vitali.
Gli spazi dell’ex Coni in quartiere, individuati dall’Amministrazione cittadina, possono sembrare ristretti per ospitare tutti i nostri sogni, ma sono spazi ideali per la biblioteca, che vanno difesi dai tentativi di farne vetrina anziché piazza, appunto. Spazi che, dice Agnoli, dovranno essere flessibili, plurivalenti, e fondersi collaborando con tutte le funzioni dell’edificio. Il bar-ristorante, la sala di quartiere, le stesse abitazioni, devono essere sentiti come parti interconnesse e dialoganti, con funzioni intercambiabili di un unico progetto con la biblioteca, prevalentemente presente nel primo piano, che si fa snodo e passaggio.
Antonella ha sottolineato quanto sia fondamentale che il progetto della nuova biblioteca preveda uno studio approfondito per l’allestimento, inteso come aree tematiche, gli arredi, le luci, capaci di accogliere diverse età e funzioni. Ma affinché la biblioteca sia organismo vivo, altrettanto essenziale è la presenza di personale competente ed empatico, capace di
ascoltare, di intercettare, di accompagnare; nella scelta e nella ricerca dei libri e di tutti gli altri media (ché non vogliamo solo libri in questa biblioteca) certo, ma più di tutto nell’accogliere domande, bisogni, desideri dei singoli che fanno poi la comunità.
Per realizzare questo progetto, è assolutamente necessaria la partecipazione attiva, fin da ora, della cittadinanza tutta, a partire dei bambini e dei ragazzi, passando per le famiglie, coinvolgendo tutte le figure che abitano e operano nel quartiere, per essere in grado di sottoporre a chi governa la nostra città una proposta che sia davvero il risultato di un processo partecipato, democratico e rispettoso di tutte le istanze.
C’è tanto ancora da fare, e tanto, ma ne vale la pena. C’è un po’ di tempo – il tempo del cantiere – ma non così tanto se pensiamo a tutto quel che è necessario pensare e realizzare, solo a scorrere le suggestioni e le riflessioni mosse dall’incontro con Antonella Agnoli. E serve muoversi subito perché l’amministrazione trovi le risorse finanziarie per
rendere reale e concreto il grande investimento della costruzione del nuovo edificio: noi vogliamo riempirlo di voci (e non solo quelle degli indici de libri), di senso, di possibilità, di spazi che respirano e vivono, tutti i giorni. Anche la sera, ci piacerebbe.
E serve, subito, un gruppo di lavoro forte, preparato, ampio e determinato. Serve una visione e serve un piano delle azioni. E con il nostro secondo appuntamento di questo percorso “La città in biblioteca” che sarà il flash mob del prossimo 13 aprile in Piazza Azzurri d’Italia, vi invitiamo a partecipare ad un primo esercizio di immaginazione per chiedere all’Amministrazione di condividere fin da ora le prossime decisioni operative con un comitato di esperti e cittadini.

 

Nota bibliografica:
Antonella Agnoli è una instancabile viaggiatrice tra persone e libri. Le sue mete sono i luoghi della conoscenza condivisa, in Italia e nel mondo. I suoi interlocutori sono coloro che li progettano, li amministrano, li frequentano. Il suo libro Le piazze del sapere (Laterza, 2009) ha cambiato il modo di pensare alle biblioteche e alle città. Con La casa di tutti (Laterza, 2023) ci accompagna in un affascinate viaggio, facendo tappa in moltissime delle biblioteche, attraverso significativi progetti di interazione tra sapere, lettura e cittadinanza. Da citare anche Caro sindaco parliamo di biblioteche (2011) e La biblioteca che vorrei (2014).

 

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UNA CITTÀ IN BIBLIOTECA

UNA CITTÀ IN BIBLIOTECA

 

 

Qui il pdf scaricabile con spiegazioni e una breve storia della questione:

Biblioteca Bambini Ragazzi flash mob

 

E qui il pdf scaricabile dell’incontro con Antonella Agnoli presso la Casa di Quartiere (ex Marchesi):

LA CASA DI TUTTI di Antonella Agnoli

 

 

                                  

 

LE BIBLIOTECHE SONO IMPORTANTI PRESIDI CULTURALI, EDUCATIVI E SOCIALI PER TUTTI I TERRITORI

LE BIBLIOTECHE SONO IMPORTANTI PRESIDI CULTURALI, EDUCATIVI E SOCIALI PER TUTTI I TERRITORI

 

Meglio tardi che mai. Stupisce l’entusiasmo dell’assessore Colasio sul valore delle biblioteche, ma ne gioiamo. Ci sono stati anni in cui si sono chiuse biblioteche di quartiere, ridotti gli orari, date in gestione a personale volontario, senza valorizzare chi ha la professionalitàper gestirle. Ora, alla luce degli aumenti dei prestiti e delle frequentazioni, pare che si sia capito che più questi fondamentali presidi sono aperti, più ce ne sono, più la cultura diventa pane quotidiano per tutti e tutte. Coalizione Civica per Padova da sempre difende le biblioteche di quartiere, presidi sociali e di cultura, spazi dello stare assieme, dello scambio e della crescita personale e della comunità. Ne ribadisce l’importanza anche ambientale, permettendo l’utilizzazione dei libri senza che debbano essere prodotti e commercializzati. Chiediamo perciò che vengano mantenute le biblioteche esistenti e ne vengano create di nuove, anche indirizzate a fasce specifiche come bambini e ragazzi, con orari ampi, lavoro dignitoso delle e dei dipendenti, accessibilità universale. Perchè le biblioteche sono di tutte e tutti!!!

Le macchie sul pianeta sono indelebili.

Le macchie sul pianeta sono indelebili.

Il reato di associazione a delinquere è il reato di chi si ostina a distruggere il pianeta.

 

Tutti gli accordi internazionali sul clima sono stati sistematicamente disattesi e ci avviamo verso il collasso climatico. La politica ha pochissimo tempo per decidere i provvedimenti da attuare con urgenza per contenere la catastrofe. Di fronte a questa realtà, a nulla sono valsi gli appelli della comunità scientifica di tutto il mondo, a tutt’oggi inascoltati, e i report dell’IPCC.

Processed with MOLDIV

 

Le richieste dei cittadini preoccupati si sono espresse attraverso marce, convegni, scioperi: tutto ciò non è bastato. Per questo, in tutta Europa si fanno sentire con azioni eclatanti, accompagnate da grande risonanza mediatica. E mentre nessuno di noi ormai ricorda, per esempio, i persecutori delle suffragette, ogni giorno beneficiamo degli effetti delle loro campagne di disobbedienza civile.

Alcuni nostri concittadini, alcuni nostri studenti, sono stati denunciati per associazione a delinquere per aver messo in atto azioni non violente e puramente dimostrative, che non hanno arrecato alcun danno a persone e cose.

Chiedevano lo STOP dei sussidi pubblici ai combustibili fossili, esattamente ciò che una rete di associazioni chiede in tutta Europa attraverso una serie di campagne di disobbedienza civile (A22), che ha iniziato a sortire effetti positivi – ad esempio In Olanda, dove è stato negato l’accesso ai jet privati all’aeroporto di Amsterdam Schiphol.

Di contro chi continua, con responsabilità politiche gravi, a ignorare l’emergenza climatica e ad approvare provvedimenti miopi o dannosi per il futuro di tutto il pianeta, non verrà mai indagato. Finanziare il fossile o autorizzare il consumo di suolo resta legale, ma è palesemente ingiusto. Mentre chiedere conto del futuro di tutti e tutte è giusto, ma ritenuto illegale.

Riteniamo che il capo di imputazione utilizzato nei confronti di queste ragazze e di questi ragazzi, e delle loro manifestazioni non violente, rappresenti un provvedimento intimidatorio che poco ha a che vedere con la tutela della collettività, tutela che invece andrebbe esercitata ponendo al centro delle scelte politiche ed amministrative il contrasto al cambiamento climatico attraverso una concreta svolta rispetto al modello economico e produttivo attualmente dominante.

Questa è la sfida che dobbiamo cogliere, senza farci intimidire dalla portata delle decisioni che sottende, decisioni che non possiamo ulteriormente rinviare.

Primo riconoscimento di “Uso Civico” della sala comunale di via Pinelli

Primo riconoscimento di “Uso Civico” della sala comunale di via Pinelli

La prima “Dichiarazione di Uso Civico” prevista dal Regolamento dei Beni Comuni di Padova nasce nel Quartiere Sud in zona Crocefisso grazie all’azione congiunta di alcune associazioni e cittadini residenti nella zona che hanno reso fruibile una sala comunale chiusa da anni, inizialmente proponendo attività di coinvolgimento degli abitanti della zona e successivamente facendosi riconoscere quale realtà di quartiere.

Dopo un lungo periodo di confronto tra amministrazione, associazioni e cittadinanza attiva nella sala comunale di via Pinelli nasce SPAZIO ALLEGRO, una nuova forma di collaborazione tra Comune e realtà sociali per dare energia nuova alla partecipazione. Un luogo neutrale, dove fare pratica di educazione all’inclusione e scambio di esperienze.

Come Coalizione Civica per Padova abbiamo fortemente voluto e promosso l’approvazione del Regolamento dei Beni Comuni a cui hanno lavorato per lungo tempo il gruppo di lavoro “Beni Comuni” e Marta Nalin, allora assessora alla partecipazione e ora consigliera comunale, con l’obiettivo di far nascere proprio esperienze partecipative di gestione di beni comuni con scopi aggregativi, sociali e culturali.

Prevedere lo strumento della Dichiarazione di Uso Civico da parte di una Comunità di Riferimento, oltre al più utilizzato Patto di Collaborazione, ha dato corpo alla volontà di riconoscere le aggregazioni che si possono formare spontaneamente attorno a luoghi carichi di significato e cari alla cittadinanza, e ha posto il regolamento di Padova come strumento all’avanguardia in quanto primo regolamento in Italia a prevedere proprio l’uso civico.

Laura Zaratin, Presidente di Coalizione Civica per Padova, dichiara “Non è stato un percorso semplice né veloce, ma riteniamo che il risultato che vediamo oggi con la nascita della prima esperienza di “uso civico” sia la prova che a Padova esistono molte realtà sociali e culturali che possono essere efficacemente supportate da parte del Comune con strumenti innovativi che non “consegnano” lo spazio pubblico ad una singola realtà associativa ma accolgono la dinamicità e favoriscono la collaborazione. Tutto ciò non è finalizzato a produrre reddito, ma a promuovere esperienze sociali e aggregative rivitalizzando luoghi e quartieri. Siamo convintə che a questo primo riconoscimento ne seguiranno altri”.

Marta Nalin, Consigliera Comunale, dichiara: “abbiamo costruito il Regolamento dei Beni Comuni in collaborazione con Francesca Benciolini, partendo dalle tante esperienze esistenti e con la spinta delle realtà del territorio abbiamo inserito il nuovo strumento della Dichiarazione d’uso civico e collettivo. Il risultato a cui arriviamo oggi con il riconoscimento di uso civico per la Sala comunale di via Pinelli dimostra che la nostra visione di Amministrazione condivisa tra persone, associazioni ed ente pubblico è la strada da perseguire anche il futuro. Molti sono ancora i luoghi che hanno bisogno di questa collaborazione per essere restituiti alla città e molte sono le esperienze aggregative che si stanno sperimentando”.

BENVENUTA CASA DI QUARTIERE “EX MARCHESI”

La prima casa di quartiere in città, all’Arcella: un risultato importante, che deve fare tendenza

Dopo un percorso partecipato che ha portato alla definizione delle finalità d’uso e del regolamento di gestione, inizia ad operare la prima #casadiquartiere della città di #padova, uno dei progetti ideati e ora realizzati dalla precedente Giunta e in particolare dalle Assessore Marta Nalin e Francesca Benciolini Assessora del Comune di Padova. La casa di quartiere si trova all’Arcella, in quella che per molte cittadine e cittadini è la ex scuola Rosmini, per altre ed altri, invece è l’ex liceo Marchesi, per noi di Coalizione Civica per Padova, la realizzazione di un progetto importante e prezioso.
La casa di quartiere non sarà la sede di associazioni o uno spazio assegnato in esclusiva, sarà invece il primo esperimento di gestione condivisa fra molti soggetti che coabiteranno gli spazi, offrendo attività alla cittadinanza, secondo i bisogni espressi dal territorio e interagendo fra loro, facendo scaturire sinergie e proposte in uno spazio accogliente, destinato a renderle realizzabili. La porta è aperta a tutte e tutti coloro che vogliono mettersi in gioco, fare proposte, entrare a far parte di una comunità viva e attenta al quartiere.
Abbiamo la convinzione che la #partecipazione sia un compito impegnativo e al tempo stesso gratificante e sosteniamo da sempre la creazione della casa di quartiere, perché riteniamo che la collaborazione fra la cittadinanza attiva e le istituzioni (quella comunale e quella scolastica, presente con il Centro Provinciale per l’Istruzione degli Adulti), in un rapporto di reciproca fiducia, nel quale l’istituzione non deroga alle proprie responsabilità, ma accoglie la progettualità che parte dal basso, possa portare a soluzioni innovative e in grado di aprire nuovi percorsi.
Per questo abbiamo dato spazio alle case di quartiere nel programma di Coalizione Civica per Padova e abbiamo sostenuto l’avvio di questo primo esempio nel programma con il quale l’amministrazione Giordani si è presentata alle urne qualche mese fa.
Auguriamo oggi alla casa di quartiere #arcella un felice inizio e un percorso fecondo che possa essere di stimolo per analoghe realizzazioni in molte altre zone della città.

SERVONO LUOGHI DI AGGREGAZIONE, NON DIVIETI

Questo lunedì si è riunita la “prima commissione consiliare” per discutere della cosiddetta ordinanza #Antidegrado. Già lì abbiamo esplicitato la nostra posizione, attraverso l’intervento della nostra consigliera Chiara Gallani.
A seguito della stessa, vogliamo qui proporvi una riflessione sul tema del Coordinamento Politico di Coalizione Civica per Padova e gli articoli pubblicati in questi giorni.
SERVONO LUOGHI DI AGGREGAZIONE, NON DIVIETI
La recente ordinanza del Sindaco Giordani, che ha posto il divieto di vendita di alcolici per asporto dalle ore 20 e quello del consumo degli stessi fuori dai bar e dai loro plateatici nel centro storico, pone all’attenzione dell’intera città un importante problema sociale di vita dei giovani che non hanno a disposizione luoghi di aggregazione, tanto meno nel “salotto buono della città”, ormai completamente destinato all’uso da parte di bar e ristoranti che spesso non sono alla portata dei giovani che si organizzano come possono.
Abbiamo già visto negli anni cosa hanno sortito imposizioni di questo tipo nella nostra città. Il primo ad emettere una ordinanza analoga è stato l’ex Sindaco Zanonato e successivamente Bitonci. Si tratta di iniziative basate sulla criminalizzazione e sull’esclusione che, come quella del sindaco Giordani, si autolegittimavano attraverso una cultura sicuritaria che si nutre di concetti problematici e spesso stigmatizzanti come quello di “degrado” e “inciviltà”. Provvedimenti amministrativi motivati da elementi di urgenza (altro concetto problematico che spesso assicura la diffusione di allarmi sociali sovra-rappresentati e utilizzati per colpire certe categorie di individui “indisciplinati”), che non contribuiscono a nostro avviso a inquadrare e affrontare il problema dell’uso eccessivo di alcool da parte di giovani adolescenti e delle eventuali tensioni e conflittualità ad esso collegate nella sua complessità. Anzi finiscono storicamente a desertificare e rendere alcune zone della città poco frequentate e di conseguenza meno vivibili e in tale senso, paradossalmente, meno “sicure”. Non è con l’allontanamento o lo spostamento del problema che si trovano soluzioni adeguate, tanto meno stigmatizzando intere categorie di giovanissimi che vivono la nostra città. Parimenti, pensiamo che non saranno le limitazioni di orario a risolvere il problema. Si tratta in sintesi di un approccio di tipo sicuritario ostile alla nostra cultura politica che non deve mai tentarci in nessun terreno della vita sociale e che guarda caso sta fin da subito caratterizzando il nuovo governo di estrema destra che inaugura il suo mandato proprio con l’emanazione d’urgenza di un’inaccettabile stigmatizzante e punitivo decreto legge proprio in riferimento al tema dell’aggregazione giovanile, nello specifico sul tema dell’organizzazione dei Rave.
Premesso che per noi sono altre le vere “emergenze” politiche e sociali su cui dovremmo investire tempo e risorse, come Coalizione Civica per Padova riteniamo utile e necessario a proposito investire su interventi che creino luoghi di aggregazione diffusi in città, in collaborazione con chi si occupa già da tempo di queste problematiche, come le associazioni che stanno tentando con enorme difficoltà di costruire alternative sociali e culturali rivolte ai giovani, e che spesso si trovano isolate e con poche risorse. Ad esempio utilizzare correttamente il Regolamento dei Beni Comuni potrebbe essere una delle soluzioni per dare sostegno alle associazioni esistenti contribuendo a costruire esperienze aggregative aperte e libere anche nei quartieri, per dare delle alternative reali, anche in centro storico, a chi giustamente non vuole rinunciare alla socialità e alla libera aggregazione.
Bisogna investire in spazi e luoghi dove giovani (e non solo) possano trovare contesti e possibilità di socialità in grado anche di fornire una risposta alle tensioni e problematiche che potessero eventualmente emergere intorno a certe forme di consumo di alcol e di ritrovo giovanile iper-concentrate in certe aree della città. Riteniamo che sia possibile ripensare, ad esempio in accordo con l’Università a modalità ulteriori di investimento sugli immobili, sicuramente riqualificando gli edifici, ma non soltanto per creare nuove aule: è necessario anche realizzare nuovi spazi dedicati alla libera socialità oltre che allo studio.
Crediamo ad una progettualità della città pensata collegialmente e intesa a dare risposte alle necessità e istanze di tutte le parti, adeguatamente coinvolte, e siamo certi che ai problemi non si intenda rispondere solo con divieti e restrizioni o riservando parte della città solo ad alcune attività commerciali.
INVESTIAMO NEL FUTURO, INVESTIAMO SUI GIOVANI RISPONDENDO AI LORO BISOGNI
Il Coordinamento Politico di Coalizione Civica per Padova