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LA PRIMA CASA DI QUARTIERE ALL’ARCELLA: AFFIDAMENTO DELL’EX-MARCHESI

IL PERCORSO VERSO LA CASA DI QUARTIERE CONTINUA CON L’AFFIDAMENTO DELL’EX-MARCHESI.

Dopo il laboratorio di partecipazione della primavera scorsa per definire i principi e la vocazione d’uso dell’edificio dell’ex scuola Marchesi, ci vediamo lunedì 17 gennaio 2022 alle ore 18 per il primo incontro di presentazione del percorso pubblico per creare la prima Casa di Quartiere a Padova.
L’evento si svolgerà online su Zoom al link
Per partecipare è necessario iscriversi compilando questo modulo 👉 https://tinyurl.com/2p8m6sc7

La prima Casa di Quartiere a Padova, all’Arcella.

Una Casa Comune per il Quartiere Arcella, la prima #CasaDiQuartiere di Padova.

Dopo il Regolamento dei Beni Comuni e le Consulte di Quartiere, arriva un ulteriore importantissimo risultato nell’attuazione del nostro programma.
Lanciata al termine di tre anni di percorsi di immaginazione urbana e partecipativi, spinti sia dal ricco tessuto di realtà sociali e culturali locale – come #Ubuntu – sia dall’amministrazione comunale – con Ex-Marchesi Lab, condotto da Fondazione Innovazione Urbana –, la prima Casa di Quartiere di Padova sorgerà nei prossimi mesi in viale Arcella 23, nell’edificio che fino ad oggi è stato denominato ex Marchesi o ex Rosmini.
Sarà la Casa degli uffici e dei servizi pubblici del Comune per il quartiere Arcella (anagrafe, decentramento, servizi sociali, Consulta di Quartiere) che lasceranno l’attuale sede in affitto in via Curzola; delle associazioni e delle forme di cittadinanza attiva espresse dal territorio; della scuola statale per l’istruzione delle persone adulte CPIA Provincia di Padova.
L’ente o la rete di soggetti che partecipando all’avviso si aggiudicheranno la gestione dello stabile, avranno l’importantissimo compito di garantire la partecipazione di tutti e tutte, cittadine e cittadini, istituzioni, scuola, nella costruzione condivisa di un luogo che sia centro di riferimento sociale, educativo, culturale per tutto il quartiere e stimolo di Case per ogni Quartiere di Padova.

Grazie in particolare a Marta Nalin e Francesca Benciolini per averci creduto fin dall’inizio e aver portato avanti un lavoro complicato, ma necessario.

L’avviso per individuare chi si prenderà cura dell’Ex Marchesi lo trovate qui: https://bit.ly/AvvisoExMarchesi

Parte il processo partecipativo per l’EX Marchesi

Consulta di Quartiere 2 – Presentazione del percorso partecipativo per la gestione e la regolamentazione condivisa degli spazi individuati all’interno dell’edificio di viale Arcella, 23 – noto come “ex-Marchesi”.

beni comuni
image credits – Fondazione per l’Innovazione Urbana di Bologna

Si è svolta nella serata del 10 novembre 2020 la seduta della consulta di quartiere 2 (Arcella) con all’ordine del giorno la presentazione del percorso partecipativo che coinvolgerà quanti più possibile soggetti presenti nel territorio del quartiere (istituzioni, associazioni, cittadini attivi) con lo scopo di formulare un regolamento per la gestione condivisa degli spazi di proprietà pubblica della palazzina ex-Marchesi e di avviare il processo di utilizzo condiviso vero e proprio.

L’incontro si è tenuto alla presenza delle assessore Nalin, Benciolini e Piva, con un intervento dell’assessore Micalizzi in merito alla tempistica di realizzazione dei lavori di messa a norma dell’edificio, lavori che inizieranno entro la fine del corrente anno per concludersi, allo stato attuale delle previsioni, entro la fine della prossima estate.

I lavori sono stati aperti dall’assessora Nalin, che ha presentato il quadro generale del progetto e i professionisti che il Comune di Padova ha ingaggiato per seguirlo, sottolineando l’importanza del fatto che anche Padova si sta dotando di un Regolamento per l’Utilizzo, la Cura e la Rigenerazione dei Beni Comuni e che l’amministrazione comunale si sta muovendo per innovare le modalità con le quali i cittadini e le istituzioni interagiscono e collaborano in questo ambito.

Il soggetto al quale il Comune di Padova ha affidato questo compito è la Fondazione per l’Innovazione Urbana di Bologna, rappresentata da Michele D’Alena e Leonardo Tedeschi, che hanno preso la parola per presentare la Fondazione, in cui confluiscono le competenze di urbanisti/architetti, sociologi, esperti di comunicazione, e le esperienze alle quali ha partecipato direttamente, sia in Italia che all’estero (in particolare a Barcellona) e per illustrare il percorso che sarà seguito nei prossimi mesi. Il percorso si articolerà in quattro fasi, che sono state descritte da Michele D’Alena:

fase I: collaborazione con i settori interessati dell’amministrazione comunale per la definizione degli atti amministrativi che normeranno la gestione partecipativa del bene comune – fondamentale per costruire un sostrato normativo robusto, che garantisca trasparenza ai processi di assegnazione – questa fase sarà accompagnata da eventi formativi per i dirigenti e gli addetti dei settori coinvolti ed inizierà sin da subito, per concludersi nel mese di gennaio 2021;

fase II: coinvolgimento dei “corpi intermedi” presenti sul territorio interessato, dove per corpi intermedi si intendono le realtà organizzate già presenti sul territorio e attive in progetti di mutualismo, volontariato, attività culturali e formative, in una parola il terzo settore, ampiamente rappresentato in città e nel quartiere Arcella. L’attivazione dei “corpi intermedi” non è un processo che si esaurisce in sé ma l’obiettivo è fare in modo che porti ad un “ingaggio a cerchi concentrici” di altri soggetti, più o meno organizzati in associazioni o altre forme, fino ad arrivare ai cittadini singoli che sono disponibili a partecipare al processo perché interessati alle sue dinamiche e ad essere parte attiva nell’utilizzo e nella gestione del bene comune. Tale fase dovrebbe iniziare a gennaio e concludersi a marzo 2021;

fase III: apertura del processo partecipativo vero e proprio, in cui i soggetti coinvolti presentano le loro aspettative, idee, progetti e proposte in merito al bene comune, tale fase durerà indicativamente fino all’estate;

fase IV: è quella conclusiva dal punto di vista della stesura dei principi d’uso condiviso e per l’affidamento, e di avvio dell’affidamento vero e proprio, si prevede che ci si arriverà entro il mese di settembre 2021.

Sono stati illustrati alcuni principi cardine di questi processi, che porteranno ad un affidamento condiviso degli spazi, non ad uso esclusivo di alcun soggetto, attraverso il lavoro partecipativo che si realizzerà mediante interviste, focus groups, assemblee. Verranno stesi e resi pubblici i resoconti di tutti questi momenti, ed attraverso un lavoro che potremmo definire di “distillazione” di tutto quanto verrà prodotto si arriverà ad una proposta di regolamento di gestione, che veda ricomprese le esigenze espresse, mediante modalità decisionali il più possibile inclusive.

Dopo l’illustrazione delle fasi e delle modalità operative, Leonardo Tedeschi ha descritto alcuni casi-studio di realtà molto significative che, ognuna con le sue peculiarità, fungono per alcuni aspetti da modello per il percorso che si intraprende qui ed ora: la realtà di Porta Pratello a Bologna, dell’ex-asilo Filangeri a Napoli, delle Case di Quartiere di Torino (che hanno poi dato vita ad una Rete delle Case di Quartiere, con un “manifesto” di intenti e regole condivise approvato da tutte, ad oggi è tale Rete che le rappresenta nei confronti delle istituzioni).

Dopo la presentazione è stato aperto il confronto con i cittadini presenti e ci sono stati ulteriori interventi sia delle assessore che degli esperti di FIU, nel corso dei quali è stato chiarito che sia l’amministrazione comunale che FIU non solo sono al corrente del percorso che si è attivato negli anni scorsi, del tutto spontaneamente, in quartiere per opera di soggetti attivi in varie realtà associative, ma lo ritengono un importante avvio, è stato definito un “dissodare il terreno”. Tale percorso, ha sottolineato D’Alena, è un punto di forza del processo che ci si avvia a gestire, ed ha un portato di relazioni, idee condivise e creatività di cui si farà tesoro, e che si cercherà di allargare, di “far esplodere” perché sia ancora più inclusivo e più forte. Il dirigente scolastico del Centro Provinciale per l’Istruzione degli Adulti, prof. Francesco Lazzarini, è intervenuto per ricordare l’importanza della presenza dell’istituzione scolastica per gli adulti, che utilizzerà anch’essa gli spazi in condivisione e si interfaccerà con tutte le realtà che troveranno spazio negli stessi locali per generare progetti comuni e sinergie.

La guida ad opera di un soggetto esterno, evidentemente non interessato all’utilizzo degli spazi, hanno sottolineato le assessore Benciolini e Nalin, è garanzia di terzietà e trasparenza in tutte le fasi del processo, nelle quali tutti i soggetti che aspireranno ad essere coinvolti verranno messi in relazione ed avranno modo di esprimersi e portare i loro contributi.

L’assessora Piva ha espresso soddisfazione per l’avvio concreto di un processo realmente innovativo, è a tutti gli effetti la prima esperienza del genere a Padova, e per il fatto che contribuirà a far riscoprire un luogo “storico” del quartiere, molto caro ai cittadini. Il vicepresidente della Consulta ha fatto notare come questo percorso inizi a far incontrare le esigenze del territorio di fruizione degli spazi pubblici con quelle delle istituzioni comunali, che debbono muoversi all’interno di un orizzonte normativo chiaro, trasparente, rispettoso dei diritti di tutti i cittadini. Gli esperti di FIU hanno chiarito che tutti i passaggi in gioco saranno attivati attraverso bandi pubblici, con criteri di pubblica evidenza e adeguata riferibilità documentale. Il processo partecipativo sarà aperto a tutti i soggetti che aspireranno ad esservi coinvolti, poi le scelte in merito all’assegnazione saranno fatte sulla base del regolamento che questo percorso produrrà, individuando dei criteri oggettivi (ad esempio degli indicatori di impatto sociale delle attività proposte).

Attraverso la chat dell’assemblea sono state espresse alcune perplessità in merito alla realizzabilità e ai fondamenti normativi del progetto, a cui l’assessora Benciolini ha risposto indicando le realtà concrete già avviate e funzionanti in altre città, di cui la FIU ha esperienza diretta, e l’assessora Nalin invitando anche chi oggi è scettico di fronte a una modalità indubbiamente innovativa di gestione degli spazi pubblici a partecipare al percorso, il che porterà senz’altro a sperimentare la sua concretezza e trasparenza.

Coalizione Civica per Padova, che ha appena istituito per voto assembleare un gruppo di lavoro “case di quartiere” ha grande interesse per il processo, in quartiere Arcella come nel resto della città, processo che rappresenta la via per realizzare uno dei punti caratterizzanti del programma con il quale si è presentata agli elettori nel 2017 e soprattutto l’inizio di una modalità radicalmente diversa di interazione dei cittadini fra loro e dei cittadini nei confronti della pubblica amministrazione per la gestione condivisa di realtà dedicate al mutualismo, alla cultura, all’arte, al sostegno sociale, all’innovazione, allo sviluppo di relazioni.