La scelta programmatica di Coalizione Civica è certamente indirizzata alla salvaguardia della salute e dell’ambiente di Padova. E’ quindi essenziale liberare dal traffico inquinante il quadrante ovest del centro storico e arricchirlo di verde pubblico e di aree di aggregazione. E’ altresì chiaro che il risultato finale di questa scelta politica è la chiusura al traffico privato del centro storico, o, perlomeno, al traffico inquinante lasciando spazio ai soli pedoni, ai mezzi elettrici o a pedali.
Perché ciò avvenga in maniera ordinata e sinergica, è necessaria la progettazione di un piano urbanistico, architettonico ed ambientale per l’intero quadrante ovest del centro storico.
Uno dei punti cardine, all’interno di questo piano, riteniamo debba essere la costituzione alla Prandina di un grande parco pubblico attrezzato e ricco di nuove piantumazioni: siamo consci che tale progetto non sarà di immediata esecuzione sia per gli elevati costi di realizzazione, sia per i necessari passaggi progettuali e amministrativi, ma il nostro obiettivo programmatico va verso quella direzione.
La prima conclusione logica di questa premessa è che alla Prandina non dovrà essere installata nessuna opera o infrastruttura fissa e definitiva, a meno che non sia derivata dal restauro degli edifici esistenti.
Si propone, quindi, di partire con una immediata fase operativa (da attuarsi subito dopo l’acquisizione della Prandina da parte del Comune di Padova) costituita dalle seguenti operazioni, da attuarsi quanto prima e contemporanemente:
1- Messa in sicurezza degli edifici attualmente esistenti della ex Caserma Prandina, definendo quelli ritenuti di pregio e per cui valga la pena compiere un profondo e radicale intervento di ristrutturazione (con i costi che questo comporta), e quelli che invece non siano ritenuti tali, e quindi per i quali possa essere ritenuto utile l’abbattimento, per far posto ad aree verdi sui quali operare opera di piantumazione e/o di messa a servizio.
È chiaro che la definizione e la scelta di quali siano gli immobili e i manufatti della ex caserma sui quali si debba intervenire, debba essere demandata alle autorità tecnicamente competenti in materia, anche con il contributo di un concorso di progettualità proveniente dalle varie associazioni operanti nella nostra città che hanno partecipato, con Agenda 21, al percorso aperto sul tema da questa Amministrazione.
2- Chiusura dei parcheggi di Piazza Insurrezione e di Corso Milano; contemporanea messa a pagamento del Parcheggio attualmente gratuito alla ex Caserma Prandina. Le tariffe dovranno essere compatibili con la diversa zona rispetto a quelli attuali di Piazza Insurrezione: in questo senso APS parcheggi sarà l’ente tecnicamente competente a fornire la tariffazione ritenuta corretta; dato poi da confermare o modificare da parte dell’Amministrazione.
Gli utili di tale parcheggio andranno a compensare gli introiti comunali dei parcheggi di piazza Insurrezione e corso Milano; una quota parte cospicua di questi introiti andrebbe vincolata a sopperire ai costi della sistemazione della Prandina. L’utilizzo di questo parcheggio deve essere assolutamente provvisorio, senza alcuna struttura fissa di importanza tale che debba poi essere ritenuta essa stessa definitiva.
Questa situazione provvisoria dovrà essere la più breve possibile, fino alla messa a disposizione di un parcheggio definitivo fuori le mura.
La definizione del numero dei posti auto dovrà anch’essa iniziare da un parere degli uffici tecnici di APS Parcheggi ((Azienda municipalizzati partecipata totalmente dal Comune di Padova), tenendo conto del fatto che i dati in nostro possesso ci dicono che il traffico di attrazione è determinato molto più dalla tariffa che dal numero Il numero di posti auto.
Riteniamo che, sia dal punto di vista simbolico, che da quello sostanziale, la liberazione di Piazza Insurrezione, (enorme e deleterio centro attrattivo di traffico veicolare), con la realizzazione della linea 1 della Bicipolitana nel tratto di Corso Milano e del centro storico, sia il punto cardine e obiettivo irrinunciabile di tutta questa operazione
3-
A- La pedonalizzazione di Via Dante.
B- Individuazione di un‘ area per un parcheggio al servizio della zona ma all’esterno delle mura , come potrebbe essere l’area ipotizzata a suo tempo dall’allora Assessore Lorenzoni di via Sarpi, ma anche un’area con caratteristiche molto simili (tipo ex caserme Romagnoli o Pierobon , in Via Chiesanuova).
Tale parcheggio dovrà essere pensato anche come parcheggio scambiatore in ottica della futura linea del tram.
C- La progettazione per una sistemazione definitiva di Piazza Insurrezione;
D- Un piano del traffico in Corso Milano che prenda in considerazione l’immediata inserzione della linea 1 della Bicipolitana e, immediatamente successiva, del tram;
E- Il recupero delle aree sottoutilizzate o abbandonate (come l’ex vivaio Zantomio e l’ex percorso di via Sarpi nonché delle aree verdi lungo le mura).
La seconda fase dovrebbe comprendere:
1- La sistemazione definitiva di piazza Insurrezione liberata dalla auto.
2- La liberazione della Prandina dalla auto e la realizzazione del piano di utilizzo dell’area;
3- L’organizzazione di un servizio di trasporto rapido e frequente, realizzato tramite mezzi elettrici, tra il parcheggio esterno e il centro storico il cui costo sia compreso nella tariffa del parcheggio stesso;
4- Le realizzazione definitiva della linea della 1 della Bicipolitana da via Chiesanuova al centro storico.
Conclusioni.
Tutto ciò premesso, vogliamo sottolineare quelli che per noi appartenenti ad una forza politica come Coalizione Civica, che ha fatto dell’ambiente e del rispetto delle regole dei suoi punti fermi, debbono essere dei capisaldi irrinunciabili, per quanto riguarda in particolare il processo di utilizzo e trasformazione dell’ex Caserma Prandina:
– Nel Piano degli interventi sarà conservata la destinazione a Verde Pubblico Attrezzato dell’Area Prandina.
– Si rispetteranno i vincoli della Sovraintendenza posti sull’area.
– Dal PUMS sarà cancellata la funzione di parcheggio oggi assegnata all’area Prandina.
Ci preme sottolineare, che, al di la e oltre all’Area Prandina, tutto ciò debba essere inserito in un progetto ed una visione di più ampio respiro, nell’ambito della mobilità di tutta la citta di Padova, progetto che, partendo dalla realizzazione delle nuove linee del tram. si pone come obiettivo primario e finale, quello di liberare totalmente il centro storico dal traffico veicolare, al pari di tutte le più moderne e vivibili città europee. Tale progetto non può quindi prescindere, come ben previsto dal programma di CCP, dal progressivo spostamento dei parcheggi verso l’esterno della città, per arrivare all’utilizzo massiccio di parcheggi scambiatori esterni, pensati e realizzati in simbiosi alle direttrici del trasporto pubblico, debitamente potenziato, sia esso realizzato dal tram o dagli autobus.
Come Gruppo Mobilità di CCP, riteniamo che questa sia una proposta che tiene conto delle esigenze di tutte le parti in causa, nel rispetto delle regole e delle normative vigenti, per poter dare una soluzione percorribile sia dal punto di vista delle regole e dei principi imprescindibili che come CCP ci siamo dati, sia della attuale situazione politica della nostra città.”