EDUCAZIONE COME BENE COMUNE
Negli ultimi anni non c'è stato governo che non sia intervenuto sul sistema della formazione operando nella logica della riduzione dei costi. In questo contesto, in cui i compiti assegnati allo Stato vengono progressivamente affidati al privato aumentando disparità territoriali e ingiustizia sociale, l’Ente Locale non può limitarsi a fornire i servizi educativi di competenza. Deve piuttosto immaginare un orizzonte e un progetto di convivenza, costruire una città educante che apprende e in cui si apprende, promuovendo la formazione in tutte le età della vita, anche al di fuori delle sedi tradizionali, in una prospettiva inclusiva, sostenibile e di genere. Coalizione civica si pone dunque tre obiettivi:
- Aumentare le risorse di bilancio per le politiche educative, in totale discontinuità con l’amministrazione precedente che ha precipitato Padova all’ultimo posto in Italia per spese nei servizi scolastici, per svincolare la formazione da logiche di mercato e/o da soggetti inadeguati. Ulteriori risorse andranno reperite attraverso l’utilizzo sinergico dei Fondi strutturali e settoriali europei. In rete con gli altri Comuni, va poi messo in discussione, presso la Regione e in Conferenza Stato-Regioni, il Patto di stabilità interno e l’insieme delle norme che limitano investimenti e autonomia finanziaria.
- Potenziare i servizi per il diritto allo studio e i progetti formativi per tutte le età, anche attraverso la valorizzazione delle realtà associative e reti di volontariato. Il Comune può integrare le (scarne) misure regionali per il diritto allo studio, in particolare per le fasce deboli, generalizzando l’apertura delle scuole in orario pomeridiano per attività condivise con le istituzioni scolastiche, graduando le tariffe del trasporto in base al reddito, potenziando la rete per l’orientamento scolastico e formativo. Particolarmente urgente risulta ripristinare e potenziare gli interventi specifici per il diritto allo studio degli studenti con disabilità.
- Costruire Padova come learning city, una città capace di comprendere, promuovere e orientare il cambiamento, che fa dialogare le comunità che la compongono, che accoglie le diversità e in cui si possano condividere esperienze, conoscenze e idee, una città che sappia valorizzare il proprio patrimonio culturale e promuovere innovazione nell’ottica dell’educazione permanente.
LE PROPOSTE:
OSSERVATORIO/LABORATORIO PER IL SISTEMA FORMATIVO LOCALE
Strumento di ricerca educativa e di programmazione territoriale partecipata, ha lo scopo di valorizzare le competenze professionali e istituzionali, le esperienze territoriali, facendo incontrare saperi e pratiche per rispondere ai bisogni formativi della comunità. Nell’ottica della formazione permanente, il laboratorio si occuperà inoltre di rafforzare la collaborazione tra Istituzioni scolastiche, Università e agenzie formative per promuovere ricerca educativa e buone prassi, da trasferire in contesti nazionali e internazionali.
I SERVIZI PER L’INFANZIA 0-6: “CHIEDO ASILO”
Padova si caratterizza per una netta predominanza dell’offerta privata, a scapito della qualità e dei costi per l’utenza; vogliamo riaffermare il carattere pubblico di questo segmento fondamentale per la formazione della persona, monitorare l’esistente e attraverso un piano pluriennale invertire la tendenza all’esternalizzazione e alla privatizzazione, per garantire il diritto di accesso agli asili comunali e statali a chi ne fa richiesta, per investire nella stabilizzazione e nella formazione in servizio del personale, in edilizia scolastica, in progetti di inclusione e nell’educazione alle differenze.
PER UNA CITTADINANZA ATTIVA E RESPONSABILE: CONSIGLIO COMUNALE DEI RAGAZZE E DELLE RAGAZZI, FORUM GIOVANI E SERVICE LEARNING
Al fine di promuovere percorsi di partecipazione delle giovani generazioni alla vita democratica della comunità, si propone di istituire il Consiglio Comunale delle Ragazze e dei Ragazzi, in collaborazione con le scuole primarie e secondarie di I grado, e il Forum Giovani, in sinergia con le superiori di II grado e le associazioni del terzo settore che lavorano con i giovani. Si intende promuovere, inoltre, la collaborazione nella programmazione delle attività di alternanza scuola-lavoro, per costruire percorsi di continuità scuola-città presso i servizi del Comune, in ospedale, in carcere e in altre realtà sociali, riconoscendo agli studenti servizi gratuiti (es. ingressi a cinema e musei, abbonamento bus) e valorizzando queste opportunità di apprendimento come servizio per la comunità.
DAL CPIA AI CENTRI CULTURALI PER L’EDUCAZIONE IN ETÀ ADULTA
Proponiamo di destinare immobili chiusi o abbandonati di proprietà del Comune al Centro Provinciale per l’Istruzione degli Adulti - CPIA padovano, che nella maggior parte delle situazioni non ha sedi proprie e si trova a condividere le aule con istituti comprensivi della città. Investire nei CPIA significa poter costruire una comunità educativa non solo per quelle persone che intendono rientrare nei percorsi di istruzione formale: anziani, donne straniere, lavoratori e giovani che non hanno completato il percorso di studi, ma anche realizzare dei centri culturali dedicati più in generale all’apprendimento permanente e alla cittadinanza attiva degli adulti, come avviene in molti paesi europei, dotati di servizi: aule didattiche, spazi per riunioni, biblioteche, sale studio, sale computer, cucine.
CITTADINANZA UNIVERSITARIA
Oltre a connettere università e città nel trasferimento tecnologico e nei processi di innovazione delle imprese, nel settore sociale e culturale, nella messa a valore delle risorse umane giovani e qualificate, nella capacità di attrarre studiosi e investimenti, è necessario un protocollo che favorisca la partecipazione degli studenti alla vita della città, in un’ottica metropolitana, individuando ambiti di intervento condivisi quali vivibilità e rigenerazione urbana, utilizzo integrato degli spazi, tirocini, formazione, orientamento, servizi per il DSU in collaborazione con la Regione.
APPROCCIO STRATEGICO ALLE POLITICHE COMUNITARIE
I fondi UE restano una risorsa sottoutilizzata, che può invece dare ossigeno al bilancio, finanziare la formazione e l’innovazione. Non è sufficiente un ufficio di supporto coadiuvato da consulenti esterni; si deve passare ad un approccio strategico, investendo nella formazione di funzionari e dirigenti, nella programmazione pluriennale, nella presenza alle iniziative di consultazione della Commissione, nella costruzione di partenariati e reti locali stabili per una progettazione di qualità.
SCUOLA COME PRESIDIO TERRITORIALE
Anche l’Ente Locale può e deve contribuire a rafforzare il ruolo della scuola come presidio territoriale ed educativo sostenendo le istituzioni scolastiche, che spesso si trovano a dover fronteggiare una molteplicità di situazioni complesse, con finanziamenti per la realizzazione di attività extrascolastiche e con l’integrazione del personale scolastico con professionisti come lo psicologo, il pediatra, l’educatore e lo psicologo.
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